Le imprese di raccolta e/o recupero di rifiuti recupero che agiscono al di fuori del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani NON possono ritirare rifiuti urbani di origine domestica da privati, e i privati NON possono conferire i propri rifiuti a dette imprese.
La risposta del Mite in data 8 marzo 2022 ad un interpello ha precluso qualsiasi spazio al ritiro di rifiuti urbani di provenienza domestica da parte delle imprese di recupero operanti al di fuori del servizio pubblico.
La gestione integrata dei rifiuti urbani di origine domestica spetta ai comuni, ovvero gli Enti di Governo di Ambito Territoriale Ottimale (EGATO), laddove costituiti ed operanti.
Di conseguenza, tale servizio di gestione è affidato attraverso appositi contratti ai soggetti gestori che provvedono alla realizzazione, gestione ed erogazione dell’intero servizio, comprensivo delle attività di gestione e realizzazione degli impianti nonché alla raccolta, raccolta differenziata, commercializzazione e smaltimento completo di tutti i rifiuti urbani prodotti all’interno dell’ATO.
I cittadini, pertanto, sono tenuti a conferire i propri rifiuti nell’ambito del servizio di raccolta pubblico e non possono autonomamente scegliere soggetti diversi dal gestore, individuato dall’amministrazione, per il ritiro degli stessi.
Allo stesso modo non è consentito il ritiro di rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche, da parte di imprese di recupero che agiscono al di fuori del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani.
Cosa si intende per rifiuti urbani di origine domestica
Sono tutti i rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta differenziata:
- carta e cartone;
- vetro;
- metalli;
- plastica;
- rifiuti organici;
- legno;
- tessili;
- imballaggi;
- rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;
- rifiuti di pile e accumulatori;
- rifiuti ingombranti, compresi materassi e mobili.
Le motivazioni della stretta
La raccolta di rifiuti urbani di origine domestica svolta da soggetti terzi, non affidatari del servizio pubblico di gestione e diversi dai soggetti autorizzati dai Consorzi, comporta la sottrazione di alcuni flussi di rifiuti urbani per i comuni relativamente alle quantità di rifiuti oggetto dell’affidamento del servizio integrato e del raggiungimento degli obblighi di raccolta differenziata, pari almeno il 65%.
Anche i consorzi di filiera presentano alcune difficoltà, non riuscendo ad adempiere agli obblighi ad essi attribuiti e perdendo la tracciabilità del rifiuto, indispensabile per il raggiungimento dei target di recupero.
Infine, la raccolta di rifiuti urbani di origine domestica svolta da soggetti terzi non permette di determinare i costi delle operazioni di raccolta oltre che per i Comuni anche per il cittadino, che è comunque tenuto alla corresponsione della TARI, anche qualora il ritiro venga effettuato da altro soggetto.
Cosa fare
Fino ad ulteriori chiarimenti, per evitare sanzioni si consiglia di sospendere il ritiro di rifiuti urbani di origine domestica da privati.
Se hai bisogno di chiarimenti o informazioni aggiuntive, puoi contattarci al numero 045 7901403 o inviare una mail all’indirizzo ambiente@aerreuno.com.
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