Uno dei punti per ridurre il rischio da contagio del Coronavirus, rappresenta la pulizia e sanificazione degli ambienti e degli oggetti che vengono toccati durante l’attività lavorativa. E’ altrettanto importante la manutenzione degli impianti di riscaldamento raffrescamento, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e sanificazione dei filtri, durante il periodo di emergenza da Coronavirus.
ATS di Bergamo ha pubblicato un documento “RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI PERVENUTE AL SERVIZIO PSAL” (clicca qui per scaricare il file) dove fornisce alcune risposte utili alle aziende che devono affrontare l’emergenza sanitaria da Coronavirus a domande come: Come gestire i lavoratori malati o i casi sospetti? Quali precauzioni è necessario prendere?
In questa news ci soffermiamo sulle indicazioni in merito alla gestione degli impianti di riscaldamento-raffrescamento e ventilazione utili per il periodo di riapertura delle aziende.
Negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fancoil, o termoconvettori), dopo la riapertura dell’azienda e durante tutto il periodo del perdurare dell’epidemia, anche se in forma più attenuata, è opportuno tenere spenti gli impianti per evitare il possibile ricircolo del virus SARS-CoV-2 in aria.
Se non è possibile tenere fermi gli impianti, pulire settimanalmente i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere bassi i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. La polvere catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici.
Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento. In questi ambienti sarebbe necessario aprire regolarmente le finestre e balconi per aumentare il ricambio e la diluizione degli inquinanti accumulati nell’aria ricircolata dall’impianto.
Nelle aziende dove si sono verificati casi di CoViD, è opportuno procedere secondo le previsioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020, nell’immediatezza dell’evento o comunque prima del riutilizzo dei locali interessati tenendo conto della durata della persistenza massima del virus sulle superfici sopra indicata.
Negli edifici dotati di specifici impianti di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), questi devono mantenere attivi l’ingresso e l’estrazione dell’aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (possibilmente con un decremento dei tassi di ventilazione nelle ore notturne di non utilizzo dell’edifico).
In questo periodo di emergenza per aumentare il livello di protezione, deve essere eliminata totalmente la funzione di ricircolo dell’aria per evitare l’eventuale trasporto di agenti patogeni (batteri, virus, ecc.) nell’aria. In questa fase può risultare anche utile aprire nel corso della giornata lavorativa le finestre e i balconi per aumentare ulteriormente il livello di ricambio dell’aria. Le prese e le griglie di ventilazione vanno pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente.
Riportiamo qui di seguito due documenti dell’AiCARR (Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione) per dare alcune indicazioni sulla corretta gestione degli impianti di ventilazione e climatizzazione esistenti per ridurre al minimo i potenziali rischi di trasmissione dell’infezione:
– GLI IMPIANTI E LA DIFFUSIONE DEL SARS-CoV2-19 NEI LUOGHI DI LAVORO (clicca qui per scaricare il file)
– PROTOCOLLO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DA DIFFUSIONE DEL SARS-CoV2-19 MEDIANTE GLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE E VENTILAZIONE ESISTENTI (clicca qui per scaricare il file).
Il documento è rivolto ai tecnici del settore per dare indicazioni su come operare sugli impianti esistenti. Partendo dal principio, ampiamente condiviso da parte degli organi preposti alla vigilanza sulla salute delle persone, che:
- la migliore azione per limitare un eventuale rischio di infezione da COVID-19 per via aerea è quello di ventilare il più possibile gli ambienti interni con aria esterna;
e dal fatto che:
- gli impianti di ventilazione meccanica e gli impianti climatizzazione ambientale, che svolgono anche la funzione di ventilazione, possono assolvere tale funzione in modo più efficace della semplice apertura delle finestre, anche perché migliorano la qualità dell’aria esterna con la filtrazione;
- AiCARR suggerisce, in funzione della tipologia di impianto esistente, alcune operazioni di gestione che consentano di massimizzare l’introduzione di aria esterna negli ambienti.
Vengono, quindi, date le seguenti indicazioni:
- AUMENTO DELLA PORTATA D’ARIA
- FORZATURA SERRANDE IN SOLA ARIA ESTERNA
- DISATTIVAZIONE O BY-PASS DEL RECUPERATORE DI CALORE
- MANTENIMENTO DEL SETPOINT UMIDITA’ RELATIVA AL DI SOPRA DEL 40%
- FUNZIONAMENTO IN CONTINUO DELL’IMMISSIONE DI ARIA ESTERNA
Si suggerisce pertanto di condividere queste indicazioni con le aziende incaricate per la gestione e sanificazione dei vostri impianti per valutare eventuali misure di sanificazione che di regolazione degli impianti aziendali.
Per una visione più “semplificata”, vi consigliamo di seguire i video che abbiamo effettuato con un’azienda specializzata nella manutenzione di impianti di climatizzazione/riscaldamento, visibile ai seguenti link:
1° Video (clicca qui per accedere al video)
2° Video (clicca qui per accedere al video)
Rimanendo a disposizione, porgiamo Cordiali Saluti.